Bicchiere : Old Fashioned
Metodo : Build
Decorazione : Piccolo disco di lime
Ingredienti :
- 60 ml di Rhum Agricole Blanc
- 1 tsp (q.b tra 5 e 10 ml) di Sciroppo di Succo di Canna da Zucchero
- 1 dischetto di lime
Preparazione :
Se vi trovate nelle Antille Francesi, vi saranno serviti al tavolo una bottiglia di rhum, del lime e dello zucchero e toccherà a voi preparare il Ti’ Punch seguendo la ritualità della ricetta.
Diversamente dalle rondelle e dagli spicchi che più siamo abituati a vedere dietro ai banconi, per il Ti’ Punch è necessario tagliare una sorta di disco di lime dal lato dell’agrume, per prendere una buona parte di buccia e anche parte della polpa del lime. In questo modo otterremo sia l’aromaticità che le poche gocce di succo necessarie al drink.
Premere buccia e polpa tra pollice ed indice all’interno del bicchiere per rilasciare sia gli oli essenziali che il succo. Aggiungere lo sciroppo di canna (ottenuto dalla cottura del succo fresco spremuto dalla canna) oppure, in mancanza, un demerara o un muscovado. Infine aggiungere il Rhum e mescolare con armonia. Per amalgamare gli ingredienti ai Caraibi si è soliti utilizzare uno swizzle stick chiamato “Bois LèLè”o“Baton LèLè”un rametto della pianta Quararibea Turbinata che termina all’estremità con un nodo a più bracci.
Nella maniera più tradizionale il Tì Punch è rigorosamente miscelato e servito senza ghiaccio, con un cucchiaino al lato per poterlo modificare a piacere e solitamente viene accompagnato da un bicchiere di acqua fresca chiamato “Crase”.
Note sugli ingredienti :
E’ difficile identificare il Ti’ Punch solo come una ricetta e a dirla tutta, non è nemmeno un cocktail. In effetti è un vero e proprio rito che può essere condiviso, ma anche tenuto per sè. Il Ti-punch si può descrivere come un rinvigorente per l’anima e lo spirito, come quell’attimo di felicità che vola via ma che lascia il segno.
Carpito questo concetto vi potete immergere in un mare cristallino, sentire odori e ascoltare musiche di un mondo ancora incontaminato anche a Km di distanza.
Un buon Ti’ Punch ha corpo e un sapore forte, berlo non sarà facile, ma se vi date del tempo le note del ti’ punch vi inebrieranno.
Il drink cambia notevolmente a seconda della mano che lo prepara, c’è un detto creolo che dice: “Cachun prépare sa propre mort“, tuttavia ci sono dei punti chiave che vanno rispettati.
La canna da zucchero lavorata ancora in modo naturale permette di trovare nel prodotto finito gli stessi odori e profumi del luogo di produzione.
E allora giù con profumi vegetali di foglie fresche e canna da zucchero appena tagliata, odori salmastri che ricordano quell’oceano cristallino. Al palato un ondata di purezza, con sentori di frutta e spezie con un finale leggermente sapido.
Importantissimo il bilanciamento tra zucchero e lime, il rhum sicuramente è il pilastro portante della bevanda, ma senza una buona base bilanciata rischiate di rovinare l’incantesimo. La parte di zucchero resta tra i 5 e i 10 ml per dare giusto corpo ed un minimo di dolcezza, e la parte del lime è per lo più aromatica, dove oli dello zest e succo hanno quasi lo stesso peso.
E se volete rimanere fedeli all’attitude caraibica, il ghiaccio non vi servirà, non vorrete mica annacquarlo ?? Scherzi a parte, il rito del Ti’ Punch ha anticipato di molto l’utilizzo del ghiaccio e quindi per autenticità storica, la preparazione più tradizionale vuole questo drink servito liscio. Strano a dirsi, sebbene ci siano bartender che non considerano l’aggiunta di ghiaccio un sacrilegio, la diluizione snaturerebbe l’essenza stessa della preparazione e dei rhum agricole. Basti pensare che non è raro trovare Ti’ Punch preparati con rhum che superano i 50 gradi.
Il carattere del rhum, con aromi erbacei a tratti floreali e a tratti terrosi, distingue lo stile agricole ottenuto dalla lavorazione alla francese dello spirito ottenuto dal puro succo di canna e richiama la filosofia e la tradizione familiare di ciascuna distilleria.
Ti-Punch Haitiano
- 60ml Clairin (a scelta tra Vaval, Casimir, Sajous, le Rocher, SonSon)
- q.b. Rapadou
- 1 citron vert
La preparazione è pressochè la stessa, solo con qualche piccola differenza. Lo zucchero ad Haiti si chiama “Rapadou”e non è utilizzato sottoforma di sirup ma “granulato”. In questa parte dell’Isola lo si trova comunemente in un unico blocco di saccarosio avvolto da foglie di palma essiccate chiamate “Kayet”.
Si procede sciogliendo lo zucchero nel succo di un “citron verte”, che è un agrume autoctono molto simile ad un lime con i semi, ma molto piu piccolo, ricco di oli essenziali e molto acido. Una volta composto lo “Sherbet” con rapadou e citron, aggiungiamo rhum rigorosamente Blanc e “ca va sans dire” senza ghiaccio.
Clairin è uno dei Rhum Agricole di Haiti tra più puri al mondo. Tra le diverse single estate abbiamo selezionato Clairin Son Son, un rhum dal sapore accessibile ed elegante che si presenta al naso fresco e con note vegetali di erba tagliata, basilico e lemongrass. Al palato si percepiscono la decisa forza alcolica ma anche la parte fruttata, il sapore della canna e una vaga liquirizia. Il finale è piacevole e leggermente speziato.
La Storia :
Usanze, tradizioni, cultura popolare e spiritualità sono state le basi per la nascita del Ti-Punch.
E’ il “cocktail” nazionale della Martinica, ma è molto consumato anche a Guadaloupe, Marie Galante, Saint-Martin, Haiti, Reunion, Maurice e Guiana Francese.
“Tì” in creolo sta per “petit” ovvero “piccolo”, che ci fa capire quanto questo drink possa essere strettamente “personale” e di conseguenza come può trasformarsi in un rito. Si potrebbe quasi dire che questa bevanda accompagna la vita quotidiana dei Caraibi quasi come noi italiani facciamo con il caffè espresso. Difatti il Tì-punch acquisisce un “nome” diverso in base al momento della giornata in cui viene consumato:
– Décollage: Il primo della giornata,quello mattutino, scandisce il ritmo delle giornate
– Tì-Langoust: prima di mezzogiorno
– Mate Homme: Tutto in un colpo
– Pousse: dopo il caffè
– Heure du Crist: quello delle 15
– Tì-Pape: il punch delle 16
– Partante: quello che farà male il giorno dopo
– Vaten Coucher: quello della buonanotte
Il drink venne menzionato per la prima volta in un libro del 1890, “Two years in the West Indies” di Lafcadio Hearn, e appare come “yon Tì punch”. Lo scrittore, giornalista e viaggiatore usò testuali parole:
“È solo poco prima del pasto di mezzogiorno che ci si può avventurare a prendere un serio stimolante -yon tì ponch- rum e acqua addolcita, con abbondante zucchero o sciroppo di zucchero”
La particolarità è che nello stesso libro l’autore descrive altre bevande a base di rhum agricole ma con un tasso alcolico più basso(in verità intende una razione di rhum più bassa del Tì-punch) che potevano essere bevute prima del Tì-Punch:
MABIYAGE: Mistura composta da una piccola parte di rhum e una bevanda fermentata chiamata MABI.
Il Mabi viene prodotto da melassa,acqua e dalla corteccia di Cinchona
BAVAROISE: Mistura composta da latte fresco, zucchero e una piccola parte di rhum.
Queste due bevande possiamo definirle “Décollage”.
La diffusione ed il successo della bevanda si sono avuti di pari passo con l’evoluzione del distillato che la compone, in base al luogo di produzione e agli usi e costumi. Con il tempo è diventato un simbolo di ribellione, di rinascita per chi ha inteso rinnegare gli orrori della schiavitù e ha voluto rimarcare le proprie radici.
Le più recenti ricerche fatte in nome della rinascita dei cocktail artigianali hanno fatto sì che barmen giramondo rispondessero al richiamo dei rhum agricole, portando il Ti’ Punch a una larga diffusione prima nei cocktail bar più hipster degli Stati Uniti e poi nel resto del mondo.
Anche Day, Fauchland e Kaplan, gli autori di Cocktail Codex nel 2018 hanno dato la loro versione del del Ti’ Punch. Lontano dalle spiagge caraibiche hanno reinterpretato la ricetta aggiungendo ghiaccio, distaccandosi dal concetto che rum lime e zucchero significa solo Daiquiri, hanno accostato la ricetta con rhum agricole a un Old fashioned dove gli oli della buccia del lime prendono il posto di un bitters.
C’è anche una versione di questo drink che parla italiano, il C-Punch. Questo piccolo punch è totalmente diverso dalle altre versioni, si compone senza l’utilizzo di un “dolcificante”, utilizzando solo una scorzetta di lime(questa volta senza polpa e senza albedo possibilmente)e, obbligatoriamente, il rhum dovrà essere “RhumRhum” PMG 56°, uno spirito prodotto dal Maestro Capovilla,orgoglio della distillazione italiana, motivo per il quale si cambia la “ti” di “petit” con la “C”. In questo caso un cubetto di ghiaccio è permesso.
Si ringrazia Maurizio Zanni per l’amichevole contributo nella realizzazione di questo pezzo.