Bicchiere : Coppetta da cocktail
Metodo : Shake & Strain
Decorazione : Zest di Arancia
Ingredienti :
- 22 ml di Mars Kasei Whisky
- 22 ml Cherry Brandy
- 22 ml Vermouth Dolce
- 22 ml Succo fresco d’Arancia
Preparazione :
Spremete una arancia e filtratene il succo.
Versate tutti gli ingredienti in uno shaker con ghiaccio e agitate per 12 secondi circa, in base al tipo di ghiaccio che usate potete scegliere se prolungare la shakerata per controllare meglio la diluizione. Tenete presente che blocchi più grandi di ghiaccio cristallino richiedono tempi più lunghi e diluiscono il drink più lentamente.
Con uno strainer ed un colino conico a maglia fine filtrate il ghiaccio ed eventuali residui di frutta e versate il cocktail in una coppetta precedentemente congelata.
Esprimete gli oli di una buccia d’arancia sulla supercifie del cocktail e decorate.
Note sugli ingredienti :
La ricetta è equilibrata e molto precisa: Scotch, cherry brandy, vermouth rosso e succo di arancia in parti uguali. Un cocktail dal profumo inebriante di erbe e frutta rossa matura, con un gusto complesso e suggestivo, ma con una nota fresca sul finale.
Il colore intenso del Blood and Sand non lascia dubbi sulla scelta del nome. Il cocktail ha un sapore ricco, si presenta inaspettatamente morbido , arriva al palato con una spiccata nota fruttata e continua con una chiusura fresca e agrumata.
A dispetto del cremisi intenso dovuto al liquore alla ciliegia e al vermouth, il mio consiglio è di evitare arance rosse “sanguinelle” per non incorrere in un sapore troppo dolce del succo che rovinerebbe il finale fresco del drink.
In particolar modo questa ricetta è decisamente rivelatrice per la scelta dello spirito, in definitiva il profilo del whisky caratterizza l’essenza stessa di questo cocktail.
Il Blood and Sand è un classico eccezionalmente morbido e fruttato, ma in base alle preferenze del bevitore può presentare una opzionale finitura fumosa più o meno accentuata, a seconda della scelta dello Scotch whisky utilizzato.
In un esercizio tecnico come la ricerca dell’equilibrio del sapore in un Blood and Sand è interessante scoprire come lo stile giapponese di fare cocktails e distillare whisky si presti bene allo scopo. La meticolosa attenzione ai classici nello stile “senza sforzo” nella ricerca della perfetta esecuzione ispira per un Blood and Sand la scelta di un whisky del Sol levante.
Mars è un nome strettamente legato alla storia del whisky giapponese, Kasei significa Marte in giapponese. Prodotto a partire da un blend di diversi stili di whisky di due distillerie diverse, Shinshu e Tsunuki, è un whisky di orzo maltato e altri cereali leggero e rotondo.
È fuori discussione che un whisky giapponese è principalmente pensato con attenzione essere gustato con consapevolezza. Dunque con il dovuto rispetto e riverenza il primo sorso andrebbe fatto in purezza per apprezzarne il carattere e le sfumature. In definitiva però è anche vero che il whisky giapponese è tanto nobile quanto versatile, dunque vale la pena provarlo in una ricetta come questa che ne esalta le note di fiori e frutta matura, e un leggero finale affumicato.
Quando si parla di Cherry Brandy, in tutto il mondo i brand preferiti dai bartenders si contano sulle dita di una mano, la scelta degli ingredienti e la qualità del prodotto ovviamente influenzano il risultato finale, non solo in termini di bontà, ma allo stesso modo in termini di sfumature di sapore che migliorano o arricchiscono il cocktail. Alle volte in mancanza di un buon liquore alla ciliegia sarebbe il caso di evitare di preparare un Blood and Sand.
Ad esempio Heering difficilmente può essere sostituito come Cherry Brandy, un liquore dal sapore spiccatamente fruttato e versatile, ma con finale asciutto, poco zuccherino e con una velata punta di acidità.
La Storia :
Il fascino ed il romanticismo del cinema muto avvolgono la nascita di questa ricetta, presumibilmente creata intorno al 1922 come ipotizzato da Ted Haigh che nel suo manuale abbina una foto di un libro di quell’anno al drink. Il cocktail è liberamente dedicato al romanzo del 1909 Sangre y Arena (V. Blasco), da cui la Hollywood del cinema senza voce realizzò il best seller di quei tempi con Rodolfo Valentino che interpretava il torero Juan Gallardo. Una storia di passione e amore in cui i colori del cocktail richiamano il rosso vivo del sangue sulla sabbia della corrida.
Non ci è dato sapere chi fu il barista ispirato dal film a creare la ricetta, di certo però Harry Craddock volle inserire il Blood and Sand nel suo Savoy Cocktail Book del 1930, consacrando il successo del cocktail al pari di quello della pellicola.
La ricetta di Craddock riporta il drink preparato in parti uguali, il Blood and Sand negli anni però è risultato per taluni palati dolce, e non sono mancate versioni con una più abbondante aggiunta di Scotch a bilanciare il dolce della ciliegia e dell’arancia.
Dopo il Savoy la ricetta -sempre in parti uguali- viene menzionata da Boothby’s nel suo libro del 1934.
Negli anni ’30 era molto comune trovare un cocktail che avesse un riferimento al cinema e fu praticamente inevitabile che il Blood and Sand venisse inserito nel ricettario di Buzza e Cardozo “Hollywood Cocktails del 1933”.
Questo ricettario fotografava le preferenze di consumo di quegli anni, e presenta diversi spunti interessanti che sono stati ripresi da Dale DeGroff nel suo manuale del 2003 “The Craft of the Cocktail” e successivamente in “The Essenzial Cocktail” del 2008.
King Cocktail DeGroff ha raccontato di aver scoperto per la prima volta la ricetta del Blood and Sand negli anni ’90 ai tempi del Rainbow Room di New York e nonostante un primo momento di dubbio su questa inusuale unione di Scotch e sapori fruttati, ne rimase impressionato al punto tale di inserire la ricetta nei propri menu e manuali e non solo, passò la ricetta all’amico Gary Regan.
Nella sua Guida alla miscelazione Regan menziona l’amico King Cocktail DeGroff e riporta la ricetta più tradizionale, ma non manca di aggiungere il suo tocco personale introducendo una versione “da brunch” del Blood and Sand servito in un bicchiere alto con abbondante succo d’arancia aggiunto.
La ricerca del proprio tocco personale, o comunque una attenta analisi delle ricette famose del passato, ha portato spesso i migliori bartenders dei nostri giorni a ricercare un nuovo equilibrio nel bilanciamento dei sapori delle ricette di un altro tempo, come ad esempio Jim Meehan che nel suo libro del 2011 raddoppia la dose di whisky, diminuendo il vermouth ed il liquore.
Gli stessi autori di Death e Co. e Cocktail Codex hanno rivisto la ricetta del Blood and Sand in una versione decisamente meno rotonda della classica, puntando ad un sapore pieno di whisky bilanciato dagli altri ingredienti in un cocktail che ha una dimensione decisamente attuale con un accorgimento tecnico che si concentra sulla citricità del drink.