Audrey Saunders, 2000 , Beacon N.Y.C.
Bicchiere : Highball (nella foto modello Venezia di VIDIVI)
Tecnica : Shake&Strain
Decorazione : Spicchio di lime e ciuffo di menta
Ingredienti :
- 45 ml di London Dry Gin
- 30 ml di Sciroppo di Zucchero
- 22 ml di Succo di Lime
- 6 Foglie di Menta
- 30 ml di Ginger Beer
Preparazione :
Unire nel fondo dello shaker lo zucchero, il succo di lime e le foglie di menta. Il modo migliore è amalgamre gli ingredienti aiutandosi con un barspoon.
Versare il gin e colmare lo shaker con grossi cubi di ghiaccio.
Shakerare per 10-12 secondi.
Versate il drink in un bicchiere highball con ghiaccio, procedendo con un “double strain” utilizzare sia un hawthorne strainer che un colino a maglie fini, per trattenere tutti i piccoli frammenti di foglie di menta che si sono rotti durante la shakerata.
Completare con ginger beer.
Decorare con uno spicchio di lime e un rigoglioso ciuffo di menta.
Note sugli ingredienti :
Un drink dal sapore indiscutibilmente rinfrescante, con una spiccata nota pungente dello zenzero.
La base del drink ricorda la preparazione del mojito, ma lo zenzero ha una nota citrica, per questo motivo non si deve esagerare con il succo di lime, per lasciare al drink una nota fresca e piccante piuttosto che un sapore tendenzialmente acido.
La ricetta originale di Saunders, prevede che la ginger beer vada inserita nello shaker insieme agli altri ingredienti e nel bicchiere si aggiunga uno splash di soda. Se si sta usando una ginger beer fatta in casa senza aggiunta di anidride carbonica, questo passaggio è utile, viceversa diventa altamente sconsigliato, per evitare una teatrale apertura dello shaker con botto quando si utilizza una ginger beer con aggiunta di Co2.
Secondo la barmaid newyorkese l’utilizzo di una ginger beer fatta in casa, migliora di gran lunga la qualità di questo cocktail, in quanto ha una spiccata nota di zenzero ed è meno dolce e non offusca il profilo aromatico del drink. A tale proposito in base allo zucchero contenuto in una ginger beer in commercio, va considerata l’opzione di abbassare la porzione a 15 ml.
La Storia:
Audrey Saunders creò il Gin gin mule nel 2000 quando lavorava al bar del ristorante Beacon di New York.
In quegli anni il gin non era per niente di moda come accade oggi, ma era proprio il momento in cui nella Grande Mela stavano nascendo alcune piccole realtà virtuose destinate a cambiare il trend della miscelazione degli anni successivi. Mentre si ponevano le basi per la rinascita della miscelazione artigianale, al volgere del secolo scorso, il drink forse più conosciuto e preparato dai bartenders era il mojito, e la Signora Saunders aveva in mente di riproporre un drink basandosi sulla ricetta cubana proprio come le fu insegnata da Dale DeGroff. Sembra che il Mojito sia uno dei drink preferiti della “Libation Goddess”, del resto la barmaid newyorkese ha trovato ispirazione nel binomio lime e menta per ben due di quelli che ormai sono Classici Moderni il Gin gin mule e l’ Old Cuban.
Robert Simonson nel suo “A Proper Drink”, definisce questo cocktail come un incrocio tra un Mojito ed un Moscow Mule,però preparato con gin, ed infatti come ha raccontato la Saunders in più interviste, in quel periodo era immersa nello studio del distillato di ginepro e provò a sostituire il gin al rum nella ricetta, specialmente per avvicinare le persone ad un prodotto che da molto tempo veniva visto con diffidenza.
Ma le vera intuizione fu il modo in cui esaltare il sapore del gin nel cocktail, infatti la barmaid trovò nella cucina del Beacon la ricetta della Ginger Beer fatta in casa che divenne l’ingrediente caratterizzante del Gin Gin Mule. Ingrediente che salta subito agli occhi quando si legge la preparazione della ricetta originale, perchè sebbene per comodità buona parte dei barmen scelga di usare Ginger Beer in commercio, la ginger beer artigianale della ricetta di Audrey Saunders non ha aggiunta di anidride carbonica e viene inserita nello shaker insieme agli altri ingredienti.
Il Gin gin mule è una pietra miliare dei craft cocktail e spesso viene indicato dalle riviste di settore come una ricetta influente del Ventunesimo secolo su cui sono state modellate diverse ricette nel corso degli anni.
Saunders è famosa per la sua posizione intransigente sull’uso di ingredienti freschi, per i prodotti artigianali e per ravvivare l’attenzione su vecchie ricette come il Pegu Club. Nel caso del Gin-Gin Mule l’uso di una birra allo zenzero fatta in casa, o meglio realizzata nella cucina del ristorante, ha rappresentato un gesto pionieristico verso quello che per molti mixologist di questi anni è una routine quotidiana.
Nel 2005 con l’apertura del Pegu Club di N.Y.C. il Gin gin mule entrò come signature nella drink list del locale di proprietà di Saunders.