Bicchiere: Coppetta da Cocktail
Metodo: Shake and Strain
Decorazione: Zest di Limone
Ingredienti:
- 60 ml di Dry Gin
- 20 ml di Vodka
- 10 ml di Lillet blonde
Preparazione:
Mettere gli ingredienti nello shaker con ghiaccio.
Agitare vigorosamente per 10 – 12 secondi fino a quando non risulta ghiacciato e filtrare in una coppetta da cocktail ghiacciata.
Esprimete gli olii dello zest di un limone sul drink e sul bordo del bicchiere e decorate.
La scorza del limone può essere tranquillamente lasciata cadere nel drink.
Note sugli ingredienti:
La versione di Bond/Fleming ancora oggi non mette tutti d’accordo, perchè c’è chi grida al sacrilegio a vedere un Martini shakerato, convinto che la preparazione nello shaker possa rovinare il gin ed il drink.
Il Vesper ha in tutto e per tutto la forma di un martini, spirito forte miscelato con un vino aromatizzato e nulla più.
Pur rimanendo fedele al dogma del Martini preparato nel mixing glass, il Vesper è l’unico caso in cui riesco ad immaginare di pensare diversamente la preparazione, sempplicemente per ripetere il drink così lo aveva in mente il suo creatore. Ovvero un cocktail più areato, più freddo e leggermente più diluito.
Come specifica 007/Fleming è un drink che va preparato con rigorosa precisione, perchè in questo caso non si tratta di raggiungere un equilibrio nel sapore, piuttoso vogliamo che il drink sia sorprendentemente astringente al palato e forte nel tenore alcolico ma senza risultare sgradevole, potremmo dire che è la trasposizione liquida della personalità elegante, irriverente e per nulla convenzionale o scontata di Bond.
La vera sostanza di un Martini, e quindi anche di un Vesper, è nel modo in cui lo spirito viene miscelato con la parte a base di vino.
Due distillati forti e decisamente secchi, quali Gin e Vodka (di grano e non di patate, come Fleming specifica nella storia), incontrano nel vino francese la nota leggermente amara della China.
Sebbene la vodka Russa, abbia avuto un significato specialmente simbolico per Fleming che alludeva al ruolo della Bondgirl, l’utilizzo del gin e della vodka combinati, aiuta a non far risultare il drink eccessivamente erboso o balsamico, e permette di enfatizzare le botaniche senza coprire le note di arancia candita, miele, lime e resina del Lillet.
Ad onor del vero la formula del Kina Lillet è cambiata nel 1986 , lasciando il posto a una nuova versione più leggera e dolce con un dosaggio inferiore di chinino. Ciò vuol dire che siamo lontano da quello che l’autore aveva in mente quando scrisse questa ricetta e che il Vesper del 1953 è un drink praticamente difficile da riprodurre.
A questo proposito è interessante valutare le diverse scelte possibili alla ricerca di un sapore più accentuato di chinino. La prima soluzione, seppur poco raccomandabile e forse troppo macchinosa, potrebbe essere quella di cercare la giusta dose di infusione di chinino in una bottiglia di Lillet.
Una soluzione più brillante e semplice, potrebbe essere quella di stemperare la dose di Lillet oppure magari sostituirla nella ricetta con un vino aromatizzato alla China. Questo espediente richiede uno studio dei vini da prendere in considerazione, ma ritengo che l’anima della miscelazione risieda proprio nella scoperta dei sapori alla ricerca del gusto che vogliamo dare alla nostra preparazione, andando oltre la lettura sterile degli ingredienti ed interpretando le riccette nella loro essenza.
Tipici vini alla china che potremmo prendere in considerazione possono essere quelli della tradizione provenzale francese dei vini aperitivo conosciuti come Kina o Quinquinas, che uniscono alla caratteristica nota amara, aromi di buccia d’arancia, miele, e frutta bianca. Vale la pena provare il drink anche con il tipico vino alla china del Sud Africa.
Oppure senza andare lontano, potremmo scegliere di utilizzare dei tipici vin amaricà piemontesi meglio conosciuti come “americano”, dal sapore agrodolce, leggermente speziato, con note di miele, e di marmellata di agrumi, che ricordano bene il gusto del Kina Lillet dei tempi passati.
La Storia:
Era una sera del gennaio 2007 quando un collega con l’aria incuriosita e spocchiosa si avvicinò al bancone e mi chiese se sapessi preparare un “Vesper“, nella stessa sera altri tre clienti ripeterono la stessa ordinazione. La vicinanza del locale ad un cinema e l’orario, che era più o meno quello dell’ultima proiezione, mi fecero subito ricordare che in Italia fosse appena uscito il reboot dell’agente del MI6 più famoso al mondo.
Per fortuna a quei tempi custodivo sotto al bancone la mia copia di “Drinkology” di James Waller, dove avevo letto questa la ricetta che in qualche modo aveva a che fare con quel famoso Vodka Martini non mescolato .
Il successo della ricetta del Vesper lo si deve a Ian Fleming e al suo primo romanzo dedicato a 007. Lo scrittore ed ex agente segreto, era solito frequentare il Dukes Bar di Londra, e per questo motivo la paternità del drink viene spesso erroneamente attribuita a Gilberto Preti, un barman dalla grande esperienza e comprovata reputazione per miscelare ottimi Martini. In realtà, Preti non iniziò a lavorare al bar del Duke’s Hotel prima del 1987, cioè 23 anni dopo la morte di Fleming. Molto probabilmente Fleming ebbe la sua ispirazione al bar dell’hotel londinese, bevendo Martini, ma Preti all’epoca aveva solo quindici anni.
La traccia storica più autorevole della ricetta, ovviamente, è proprio il libro “Casino Royale”, infatti James Bond, al capitolo 7 ‘Rouge et noir’, mentre si trova al tavolo da gioco con il suo antagonista Le Chiffre, dà istuzioni precise su come preparare un Vesper:
"Un Dry Martini" disse. "Uno. Ma in una coppa profonda, da Champagne". "Oui, monsieur". "Un momento. Tre parti di Gordon's, una di vodka, e mezza di Kina Lillet. Agiti bene il tutto nello shaker, finchè non è ben ghiacciato, poi aggiunga una fetta grossa ma sottile di limone. Mi sono spiegato?" ... da Casino Royale di I. Fleming...
Nel libro Fleming lascia spiegare a James Bond che la ricetta sia una sua invenzione e che “quando avrebbe trovato un nome adatto lo avrebbe brevettato”.
Come tutti sappiamo Bond scelse il nome della avvenente Bond girl doppiogiochista di cui si innamorò. Effettivamente nelle memorie di Fleming viene raccontato che la parola Vesper fu ispirata dal maggiordomo in una villa di amici che lo ospitarono per un drink al tramonto. L’uomo gli porse il cocktail dicendo “il vespro è servito”.
Ma la vita dello scrittore fu piena di vicissitudini interessanti e aneddoti da raccontare, forse non è un caso che il nome in codice di Christine Granville, una donna a cui Fleming si legò mentre lavorava come ufficiale della Intelligence Navale, fosse proprio Vesperale.
In Casino Royale non viene però pronunciata la memorabile frase «Agitato, non mescolato» (Shaken, not stirred), che identifica il Martini di James Bond nei libri successivi e nei film.
Nel 1953 Fleming non solo ha creato una ricetta che è uscita fuori dai canoni di un semplice twist per assurgere a cocktail della lista IBA nel 2011, a tutti gli effetti ha creato quello che negli anni è diventato una icona della cultura pop legata ai drink di Sean Connery, Roger Moore, Pierce Brosnan, e Daniel Craig (solo per citare i miei preferiti).
Storicamente il primo manuale a citare un “Vodka Martini” è stato Bottoms Up di Ted Saucier nel 1951.